Non poche e di non poca importanza le novità che saranno apportate al codice del processo amministrativo nei prossimi mesi: sono state già adottate infatti dal Governo una serie di misure atte ad integrare e a modificare l'assetto della precedente normativa (D. lgs. 104/2010).
Sono interventi necessari per rendere più funzionali gli istituti processuali e ridurre i tempi dei processi.
Le modifiche, predisposte sulla base del progetto redatto da una apposita Commissione speciale di Palazzo Spada si incentrano su tre novità relative alla competenza del giudice amministrativo, la chiarezza degli atti processuali e l'adeguamento alle ultime pronunce della Consulta in materia di giudizi elettorali e impugnazione di sanzioni comminate dalla Consob.
Importanti novità, dunque, che si aggiungono alle tematiche che saranno oggetto di attenta trattazione, durante la giornata di Alta formazione organizzata da Cesda ( Roma 19 ottobre 2012, Bologna il 9 Novembre 2012, Milano il 30 Novembre 2012 e Catania il 14 Dicembre 2012).
Per quanto riguarda il primo aspetto, la necessità di ridurre i tempi dei procedimenti ha portato a confermare il principio secondo cui il difetto di competenza territoriale (che si verifica quando l'organo giudicante non ha la legittima autorità a compiere un atto) può sempre essere rilevato d'ufficio. Si introduce poi la possibilità di eccepire il difetto di competenza con una richiesta espressa rivolta al giudice entro un tempo determinato.
In riferimento alla rilevanza della chiarezza degli atti del processo,il decreto legislativo modifica alcuni termini processuali per renderli più coerenti con il sistema processuale, precisa quali regole si applicano ai mezzi di impugnazione (e in particolare all’appello cautelare) e, infine, chiarisce il rapporto tra le sezioni semplici e l’adunanza plenaria del Consiglio di Stato.
Infine, per quanto attiene alla materia dei giudizi elettorali e per quanto riguarda le impugnazioni delle sanzioni irrogate dalla CONSOB, il testo del Codice è stato adeguato a recenti pronunce della Corte costituzionale.
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