Dopo il parere negativo del Consiglio di Stato sulla prima bozza del Regolamento sulle Società tra Professionisti, e la redazione di una nuova versione, è arrivato sul nuovo testo l’ok del Ministero dello sviluppo economico, che segue quello del Ministero della Giustizia. Di conseguenza il provvedimento, dopo un passaggio veloce alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, sarà esaminato dalla Corte dei Conti per infine approdare nei prossimi giorni in Gazzetta ufficiale.
Tuttavia già da più parti continuano a levarsi numerose critiche, in particolare su:
– la questione fiscale: ancora non si capisce in che modo dovrà essere effettuata la dichiarazione dei redditi e quindi se sarà tassata la società o i singoli soci;
– la questione previdenziale: non è chiaro se dovranno essere versati i contributi previdenziali di ogni soggetto presente all'interno della società o solo quello dell'oggetto principale;
– l'iscrizione presso l'albo o il registro dell'ordine o collegio professionale: ove espressamente previsto, rappresenta l'unico albo della società professionale, ma non è chiaro se permane la possibilità per i professionisti che non individuino un'attività prevalente, di optare per una plurima iscrizione con conseguenti regimi concorrenti;
– l'influenza della riforma forense: ques'ultima ha previsto che l'esercizio della professione forense in forma societaria sia consentito esclusivamente a società di persone, società di capitali o società cooperative, i cui soci siano avvocati iscritti all'albo. In tal senso sembra essere preclusa la possibilità che un avvocato, esperto di gare, possa entrare all'interno di una STP con professionisti tecnici.